Il primo giorno nella casa in montagna è sempre un incubo: dopo lo stress di caricare tutto in macchina, dopo il viaggio di curve in cui sicuramente uno o l'altro vomita, dopo l'aver scaricato tutto il ben di Dio che ho avuto l'accortezza di portare perchè non si sa mai, dopo tutto ciò, quando siamo già tutti stanchi e nervosi, bisogna aprire la casa.
Bisogna
aprire tutte le finestre, far entrare l'aria pulita, far uscire tutto
quello che in una casa accogliente non deve esserci (polvere e
bestioline), bisogna lavare pavimenti e sanitari, bisogna tirare giù
tende e copriletti da lavare, e bisogna diserbare il terrazzo che nel
frattempo è diventato una giungla di erbe e rampicanti.
Questo
primo giorno è così, ormai lo sappiamo...bambini che frignano,
mamme che sbuffano e padri che imprecano.
Il
giorno dopo si continua, ma ad un ritmo già più rilassato, d'altra
parte: come si dorme bene al fresco! E una notte di riposo, si sa fa
miracoli.
E' la mattina del secondo giorno infatti che di solito ci
si prende il tempo per inspirare a pieni polmoni l'aria pura, si
comincia ad alzare lo sguardo verso lo splendore delle montagne e si
pensa che in realtà lo sforzo del giorno prima è convenuto farlo!
Si comincia ad insaponare vetri con l'aiuto dei bimbi e a lavare le
tende come una volta, a mano in una bacinella. Si comincia ad
adattarsi al nuovo ambiente e a fare grandi progetti per le settimane
a venire.
Ora
mentre scrivo la mia mente è in piena modalità relax, ma
un'immagine non riesco proprio a cancellarla dalla mia testa.
L'immagine
è questa della foto, che dal vivo era ancora più raccapricciante, e
che è stata scattata nell'appartamento sotto al nostro che è in
disuso da molti anni ormai, ma che quest'anno abbiamo provato a
rimettere un po' in sesto.
Mentre
tenevo stretto il mio aspirapolvere e ringraziavo mentalmente il buon
senso di mio marito che mi aveva raccomandato di portarlo con me, le
ragnatele fitte che riempivano tutta la stanza mi hanno fatto pensare
ad una donna.
Una
donna trascurata che gira per casa in vestaglia, capelli unti, lunghi
e grigi sciolti sulle spalle, pantofole logore e bucate ai piedi,
chili di troppo sull'addome, unghie lunghe e sporche, denti gialli e
peli sul mento.
Ho
dovuto guardarmi subito allo specchio per rassicurarmi che io non
fossi così...sì magari un po' sudata per il lavoro e un po' le
sopracciglia da sistemare, ma per il resto tutto ok...che sollievo!
E'
facile guardare all'aspetto esteriore, è quello che notiamo di più
in una persona, talvolta ci racconta anche molto di chi non
conosciamo, talvolta invece è una splendida facciata.
La
trascuratezza che vedevo in quella stanza è andata poi oltre
all'apparenza esteriore e ha cominciato a raccontarmi invece una
storia di qualcuno che era stato lasciato a se stesso, un luogo
abbandonato, un posto dove per anni nessuno aveva più messo piede.
Ecco
un posto che trascuriamo più facilmente piuttosto che il nostro
aspetto esteriore. Basta che non lo visitiamo per un po' e si riempie
di bruttura e ragnatele, non è sufficiente dare uno sguardo allo
specchio per vedere se è tutto in ordine.
Ogni
nostra parte, il fisico e il cuore, ha bisogno di cure.
E ciò che non si vede (i pensieri e i sentimenti) è ancora più importante da tenere in ordine.
E ciò che non si vede (i pensieri e i sentimenti) è ancora più importante da tenere in ordine.
Come
ragnatele nella mia parte interna vedo il risentimento che covo
quando vengo trattata ingiustamente, vedo l'insoddisfazione se le
cose non vanno come ho deciso io, vedo i cattivi pensieri che faccio
sulle altre persone o i giudizi che con semplicità distribuisco a
destra e a manca.
Cavoli
è proprio facile stendere qualche bella ragnatela nel proprio cuore!
C'è
chi afferma che la regola d'oro è quella delle 3P: pensiero positivo
permanente.
Ma
secondo me ciò non basta.
Per
carità, un aiuto il pensiero positivo lo dà sicuramente, un po'
alla Pollyanna che in ogni occasione diceva "Meglio così!",
ma purtroppo non è sufficiente per tenere in ordine il proprio
cuore. O anche Lutero in una sua famosa espressione affermava che
"Non posso impedire agli uccelli di volare sulla mia testa, ma
posso impedire loro di farci il nido", il concetto è simile:
dipende in parte con cosa cibiamo il nostro cuore e a cosa
permettiamo di prendere posto stabilmente in esso.
Ma per
quanto ci sforziamo da soli, ci sono avvenimenti, sentimenti,
pensieri, relazioni, che solo Gesù ci può aiutare a capire e a
gestire.
Solo
con il suo Amore sarà possibile togliere del tutto le ragnatele del
nostro cuore, e solo la costanza di rivolgerci a Lui ci darà la
forza di continuare giorno per giorno a mantenere in ordine il nostro
mondo interiore.
Quindi, care le mie ragnatele...mi avete dato un bel po' di lavoro nella casa in montagna, ma con la lezione che ho imparato da voi di non trascurare mai il mio cuore, diciamo che ora siamo pari!