Pronti
per leggere un giallo? Eccovi il nostro racconto
di uno strano furto vissuto in prima persona e delle nostre
scrupolose indagini!
Dovete
sapere che i nostri amici di Corte Zaghina di Villafranca producono
delle ottime pesche (e te le portano anche a casa!), quindi
approfittando della fame da lupi che si è scatenata nei bambini qua
in montagna ho chiesto a Franci di portarmi su due cassette di pesche
della suddetta corte.
Gran parte
è stata subito sbafata dai mocciosi, altra parte trasformata in
innumerevoli vasetti di marmellata, una parte messa al fresco per i
giorni seguenti e una piccola parte è stata lasciata in terrazza,
nella sua cassetta per essere mangiata il giorno successivo.
Al
momento di chiudere gli scuri delle finestre mi sono posta la domanda
se non era meglio coprire le pesche...ma mi sono risposta con un "Ma
chi vuoi che se le venga a mangiare!".
Mai
essere troppo in buona fede con il mondo...a notte fonda ho sentito
degli urli striduli (simili a degli squittii) sul terrazzo e la
mattina dopo ho trovato una pesca mezza spolpata!
E'
iniziata subito la caccia al ladro e siamo partiti a cercare indizi:
i morsi sembravano fatti da dentini affilati, e una sola pesca era
stata mangiata.
Sotto
il tavolo abbiamo trovato una traccia inconfondibile: il ladro dopo
aver gradito lo spuntino di mezzanotte ha lasciato un
ricordino...escludiamo quindi che si sia trattato di un uccello o di
un pipistrello e puntiamo più verso un roditore.
Nel
corso della giornata ci è venuto in mente un esperimento fatto qualche anno fa proprio qui in montagna per catturare le orme del
misterioso ladro di pesche:
abbiamo
riempito un sottovaso di sabbia
e al centro vi abbiamo posto un
piattino con il resto della pesca tagliata a pezzettini.
In
teoria, se l'animale sarebbe rivenuto a mangiare avremmo trovato le
sue impronte nella sabbia.
Ma la
mattina dopo: Delusione! Nessuno era venuto a mangiare...
Abbiamo
appoggiato su un palo della ringhiera il sottovaso e ce lo siamo
dimenticato lì, fin quando dopo pranzo abbiamo visto qualcosa
muoversi intorno alla pesca, e guardate un po' chi è stato più di
mezzora a succhiare il dolce succo della pesca:
una
farfalla!
La
delusione di non aver trovato indizi sul ladro notturno si è un po'
affievolita e le nostre ricerche hanno portato comunque buon frutto,
anche se diverso da quello ricercato!
PS: l'esperimento l'abbiamo ripetuto dopo qualche giorno, mettendo il sottovaso nel giardino e non sul terrazzo, ed effettivamente abbiamo poi trovato il piatto mezzo vuoto e delle piccole tracce che sembravano di topolino e una di lombrico o altro animale strisciante.